venerdì 12 giugno 2009

Ecoblog: i vincitori

Spoleto: premiato il miglior blog fra tutti quelli presentati dalle scuole aderenti ad “Ecoblog” il progetto di educazione ambientale proposto dalla Valle Umbra Servizi alle scuole superiori e alle classi terze delle scuole medie provenienti da tutto il comprensorio dei comuni gestiti dall’ azienda. Numerosa la partecipazione da parte dei ragazzi che hanno affrontato il tema della protezione ambientale attraverso l’uso di Internet, un mezzo che ormai li accompagna nella quotidianità.

Vincitori tra le scuole superiori sono stati gli alunni della classe 1AL del Liceo scientifico “A. Volta” di Spoleto, mentre tra le medie si è aggiudicata il premio la Scuola “G. Ferrarsi” di Spello con le tre classi terze. Menzione speciale è stata attribuita alla 3A e 3B dell’Ist. Comprensivo “Ten. Ugo Marini” di Bevagna.

L’attività prevedeva la costruzione di un blog, una sorta di diario on line in cui chi scrive può condividere con gli amici storie, riflessioni, commenti, immagini, filmati per poi avere un immediato riscontro.
I premiati si sono distinti per l’originalità delle informazioni e per i contenuti trattati, per la grafica, per l’aggiornamento dei post, per i commenti, video e link collegati alle attività svolte.
Centrale nella realizzazione di un blog è la piena autonomia, libertà dello strumento assieme al confronto tra i ragazzi. Varie le tematiche trattate: il rispetto dell’ambiente, la raccolta differenziata, le energie alternative in vista di una progressiva sensibilizzazione.

lunedì 20 aprile 2009

Eco-idee: oggetti creati con tonnellate di infradito buttatte in mare


Il Kenia ricicla ad arte le ciabatte portate dall'oceano (dal Venerdì di Repubblica n. 1100 del 17/04/2009)


Ripulire l'oceano può essere un bel lavoro, utile e creativo. Questa la sfida lanciata su www.uniqueco-designers.com da The Flip Flop Recycling Company, un'azienda che raccoglie le ciabatte infradito di plastica (in inglerse flip flop)che approdano sulle spiagge del Kenya e poi le ricicla trasformandole in coloratissimi accessori, giocattoli e oggetti d'arredo. La corrente marina della Somalia trasporta, ogni anno, nella spiagge del Kenya milioni di ciabatte provenienti dall'India, dalla Cina, dalla Malesia e dal Madagascar.

Julie Johnstone, fondatrice della società e designer, vive ormai da molti anni a Nairobi e snocciola dati impressionanti: "Solo nel 2008, con i 150 dipendenti della società, abbiamo raccolta dodicimila chili di infradito, equivalenti a circa 36mila paia di ciabatte. In quattro anni abbiamo messo insieme settanta tonnellate di materiale. Gli oceani sono diventati enormi discariche: noi vogliamo contrastare il fenomeno, perchè il mare è una grande risorsa per tutti. E poi cerchiamo di valorizzare il talento artistico e di reinterpretare la cultura locale, usando nuovi materiali per raccontare i colori dell'Africa". (c.p.)

martedì 7 aprile 2009

Da repubblica.it: una barca a vela con 12mila bottiglie di plastica

David De Rothschild, ambientalista inglese e avventuroso navigatore, mostra l'imbarcazione che ha costruito con 12mila bottiglie di plastica. "Plastiki", questo il nome della barca a vela, interamente in plastica ad eccezione dell'albero che è stato costruito in metallo, servirà al giovane ambientalista per navigare fino in Australia. Migliaia di chilometri per dimostrare al mondo che le bottiglie di plastica possono avere una seconda vita.

martedì 3 marzo 2009

Petizione per far adottare simboli univoci per la raccolta differenziata

Un'iniziativa del blog "Versione Beta Rivoluzione 2.0, Democrazia Diretta e Decrescita" per fare chiarezza sui simboli posti sulle etichette dei prodotti e consentire di chiarire a tutti come separare correttamente i rifiuti.


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lunedì 2 marzo 2009

L'uomo che pedala per accendere il pc

Tre euro al mese per l'elettricità e 30 per il gas, le bollette di Steve Vrommen parlano da sole, dicono che consuma poco, ma non dicono tutto. Questo belga di 48 anni il primo maggio 2008 ha smesso i panni del consulente di un'organizzazione ambientalista per infilare quelli del Low Impact Man, l'uomo dal basso impatto ambientale.
Leggi il seguito dell'articolo dell'Espresso, seguendo il link del titolo.